Maggio 2020. Il COVID era in Italia da poco più di due mesi, le strade delle città erano deserte, noi medicз eravamo fra le poche persone a poter uscire di casa per poterci recare ciascuno nel proprio ospedale. L’emergenza acuta da COVID, che scoppiava nel contesto dell’emergenza cronica da carenza di personale sanitario, stava acuendo in maniera esponenziale le situazioni di sfruttamento e di scarse tutele subite daillз medicз in formazione (documentati dall’inchiesta di Chi si cura di te?, ASVER, Associazione degli Specializzandi di VERona, MeSLo – Medici Specializzandi Lombardia e Asup Specializzandi Università Perugia).
Fu in quel contesto che decidemmo di convocare, il 10 maggio 2020, gli Stati Generali della formazione medica e del postlaurea. Una domenica pomeriggio, più di cento medicз in formazione, studentз e camici grigi, si riunirono in assemblea, per discutere di qualità della formazione, di tutele sul lavoro, di diritto alla salute per tutta la popolazione, in una delle prime assemblee online così partecipate (qui il documento conclusivo dell’assemblea).
Da quella domenica pomeriggio, nacque il movimento Medici in Mobilitazione Permanente: Uniti per il SSN che poche settimane dopo, il 29 maggio, in pieno lock-down, portò in piazza centinaia di camici grigi, aspiranti specializzandз, in più di venti piazze italiane (QUI la rassegna stampa nazionale e internazionale).
Chiedevamo non solo il superamento dell’imbuto formativo, ma una completa riforma della formazione postlaurea, specialistica e generalista, che prevedesse un inquadramento lavorativo per lз medicз in formazione, che estendesse le reti formative al territorio. Chiedevamo una maggior centralità della medicina territoriale.
Da lì tutto è iniziato. Le manifestazioni per sbloccare SSM2020, la mobilitazione e la grande vittoria sui vaccini, il primo stato d’agitazione del precariato medico. Parte di questa storia è stata di recente raccontata e analizzata da Costanza Galanti in un bellissimo articolo di cui consigliamo la lettura.
Pochi giorni fa, a distanza di due anni, quelle istanze sono approdate al Senato della Repubblica, all’interno del disegno di legge Boldrini (DDL n° 2372 “Modifiche al Decreto legislativo 17 Agosto 1999, N. 368, e altre disposizioni in materia di formazione medica”, QUI una sintesi del DDL).
Leggere le parole d’ordine di quel movimento in un DDL è emozionante. É il riconoscimento di un duro lavoro, la dimostrazione di come la costruzione condivisa di proposte, attraverso momenti di discussione, possa incidere sul dibattito pubblico fino a concretizzarsi, attraverso il processo legislativo, in un cambiamento reale delle condizioni di vita per i lavoratori e di salute per tutta la popolazione.
Anche questa è storia





































































































