Oggi, 25 Novembre – giornata internazionale contro la violenza sulle donne – pubblichiamo un breve sunto della Controguida per operatorɜ sanitariɜ su violenza intrafamigliare e abusi sessuali che abbia contribuito a scrivere con Non Una Di Meno qualche anno fa.
La violenza è un’esperienza trasversale che può assumere forme diverse e colpire tutte le identità di genere, età ed orientamenti sessuali: dalle donne, colpite in maggior misura dalla violenza intrafamiliare, allз bambinз, fino alle persone anziane, disabili e quelle appartenenti a minoranze etniche, sessuali e religiose.
Come medicз e sanitariз crediamo che i soggetti considerati socialmente più fragili, o meglio vulnerabilizzati e marginalizzati, possano prendere consapevolezza ed uscire dalle situazioni di violenza in un processo di autodeterminazione se adeguatamente supportati dal servizio pubblico.
In questa direzione il ruolo del personale sanitrario può essere tanto importante quanto fondamentale.
Le statistiche mostrano che le donne abusate fanno riferimento ai servizi di assistenza sanitaria con maggiore frequenza rispetto alle donne non abusate.
Pertanto, risulta fondamentale una formazione, ad oggi mancante, presso gli Atenei e i Corsi di Formazione Specifica in Medicina Generale sulle violenze intrafamiliari e gli abusi sessuali.
L’OMS e la Convenzione di Istanbul si sono espressi molto chiaramente in merito a tale necessità formativa. A nostro parere, tale formazione non deve essere solo “istituzionale”, ma partire dalla consapevolezza, da parte dellз singolз operatorз sanitariз, dell’ambiente che lз circonda, dei loro vissuti di violenza e della loro concezione della stessa.
La presa in carico di persone maltrattate è un percorso complesso e difficile che non può ridursi al solo allontanamento dallǝ maltrattante o aspettandosi effetti positivi da un semplice colloquio.
La consapevolezza della situazione e la forza di provvedervi in modo radicale fanno parte di un percorso lungo e difficile. Tale iter deve essere affrontato in collaborazione con figure competenti (operatorз dei Centri AntiViolenza – CAV, psicologз, assistenti sociali,…), in particolare con i centri antiviolenza del territorio, al fine di garantire alla persona assistita il maggior supporto coordinato possibile nei vari stadi del percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Ancora una volta noi operatorɜ sanitariɜ possiamo interpretare un ruolo importante nella lotta alla violenza patriarcale decostruendo innanzitutto noi stessɜ e ponendo l’ascolto e l’autodeterminazione dellə paziente al centro del processo di cura!
Trovi la Controguida per operatorз sanitariз sulla violenza intrafamiliare e sugli abusi sessuali nella nostra sezione controguide.
