Nell’assemblea che si è svolta oggi, proseguendo su quanto già discusso nei precedenti incontri, abbiamo deciso di formalizzare lo stato d’agitazione del precariato medico.
In questi mesi, come camici grigi e medici in formazione, abbiamo offerto tutto il contributo possibile per far fronte all’emergenza. In cambio, il nostro fondamentale lavoro è stato ripetutamente denigrato e svilito. L’inqualificabile gestione di SSM20 e la vergognosa proposta di sfruttare i medici in formazione per la campagna vaccinale sono solo la punta di un iceberg fatto di precariato, ricattabilità e mancanza di diritti.
Le novità sulla vicenda di SSM20 non cambieranno la situazione di migliaia di camici grigi, esclusi dalla formazione post laurea, che rimarranno costretti nel frammentato mondo del precariato né di chi, entrato in specializzazione, si troverà ad affrontare un percorso formativo ormai ridotto ad un bacino di manodopera a basso costo.
Chiediamo condizioni di lavoro migliori per i medici precari e in formazione, per poter continuare a svolgere il nostro lavoro per la difesa del diritto alla salute per tutta la popolazione.
Per questi motivi abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei camici grigi e dei medici e delle mediche in formazione specialistica e generale.
Se le interlocuzioni durante la fase di raffreddamento non otterranno esito favorevole, procederemo con lo sciopero dei camici grigi e dei medici e delle mediche in formazione.
Le nostre richieste sono:
-La possibilità di immatricolarsi a distanza in tutti gli atenei;
-Un indennizzo a richiesta per chi dovrà trasferirsi con così poco preavviso;
-Risoluzione dell’imbuto formativo con una programmazione basata sui fabbisogni di salute della popolazione e non sulle attuali carenze strutturali o di bilancio, con un rapporto 1:1 tra lauree e contratti di formazione post-laurea;
-Ampliamento della rete formativa a strutture anche non universitarie che garantiscano la qualità della formazione;
-Un contratto di formazione medica nazionale che riconosca i medici e le mediche in formazione come lavoratori e lavoratrici subordinati, che si incardini nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della dirigenza medica e che preveda una graduale assunzione di competenze, responsabilità e conseguente riconoscimento economico;
-La stabilizzazione di quei camici grigi che da anni sorreggono il SSN sul territorio e l’utilizzo ove ciò non sia possibile di forme contrattuali il più possibile tutelanti;
-Una rappresentanza sindacale riconosciuta che sia scelta da noi camici grigi e mediche e medici in formazione e che debba tutelare i nostri interessi ogniqualvolta si prendano decisioni sulle nostre vite, sulla nostra formazione e sul nostro lavoro.
Ora è il momento di organizzarsi, tutte e tutti, di far sentire la nostra voce, di coinvolgere tutti i colleghi e tutte le colleghe. Se vuoi fare la tua parte contattataci!
Qui il testo completo della comunicazione inviata: (https://docs.google.com/…/1v9HAuDjHBsc8PeLKOqyr…/edit…)
