Lettera all’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Torino contro i Pro-Vita nei consultori.

Alla cortese attenzione dei membri della Presidenza dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino e, in particolare, all’attenzione della dott.ssa Rosella Zerbi. 

Da professionisti sanitari riteniamo che non si possa iniziare un discorso come quello che stiamo per intraprendere senza prima almeno l’accenno ad un minimo di storia. L’argomento che tratteremo in queste righe, sono i consultori familiari.

Non si può parlare di consultori senza conoscerne la storia e lo sviluppo, le battaglie che portarono alla legge 405/1975 che li istituì, già tre anni prima dell’approvazione della legge sull’aborto (come si evince dalla data antecedente al 1978).  Gli anni ‘70 furono una decade di fermento politico e, per le donne, rappresentarono un periodo di costruzione di autocoscienza e di presa di posizione. è importante ricordare che, fino all’inizio degli anni 70, ad esempio, erano ancora in vigore nel codice penale le leggi contro la diffusione della contraccezione (art. 533 del codice penale che prevedeva pene severe per “chiunque pubblicamente incita a pratiche contro la procreazione o fa propaganda a favore di esse”). Quest’articolo venne dichiarato illegittimo solo il 14 marzo del 1971. Nonostante questo,i ginecologi che, a supporto dell’Unione delle donne italiane, diedero vita ad iniziative popolari sulla pianificazione familiare, furono ancora a lungo sorvegliati dai Carabinieri. 

I primi consultori familiari furono istituiti dalle donne per le donne, a Bologna, con il supporto volontario dei quartieri dove i ginecologi poterono iniziare una collaborazione vera e propria con le donne che vi abitavano. L’esperienza dei consultori autogestiti si estese, successivamente, in tutta Italia con tempistiche e modalità differenti. Nella nostra città, Torino, sfociarono anche nell’occupazione della clinica Sant’Anna. 

La legge 405/1975 fu approvata grazie ai movimenti femministi che misero in discussione alcune delle fondamenta della società italiana, in primis la famiglia, con il suo ruolo, le sue regole e le sue gerarchie. Il movimento delle donne invase la politica infilandosi nelle crepe della politica maschile grazie alla presa di consapevolezza non solo del ruolo che le donne avevano, che volevano avere e che avrebbero potuto avere, ma anche del conflitto che vivevano (e che viviamo tutt’ora) nell’essere relegate nel ruolo biologico di genitrici, considerate come uniche responsabili della crescita dell’infante, . La legge 405 (molto più della 194, per la cui stesura non furono coinvolti i movimenti femminili), seppe ben rispondere alle richieste del popolo delle donne.

Nello stesso anno (1975), venne varata anche la legge 151 ( riforma del diritto di famiglia), che sanciva un rapporto paritario tra i coniugi. Sempre in quell’anno, venne abolito l’OMNI (Opera nazionale maternità e infanzia) ente voluto dal regime fascista per mettere in atto le sue politiche di espansione demografica. 

Ora che abbiamo definito il contesto in cui videro la luce, andiamo a conoscere nel dettaglio il ruolo del consultorio.

Già nell’articolo 1, la legge 405 ben descrive il ruolo avanguardista che queste strutture avrebbero dovuto avere: “il servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopi: a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile, b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte della coppia e del singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti, c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando metodi e i farmaci adatti a ciascun caso”. A questo articolo è stato poi aggiunto il comma d-ter) informazioni sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare.

Approfittiamo dell’occasione per esprimerci pubblicamente sull’articolo 2 della legge 194/78. In quanto associazione di mediche e medici sottolineano qui che siamo favorevoli all’abrogazione del suddetto in quanto lesiva alla libertà di scelta della donna, dell’uomo e delle famiglie. La genitorialità deve essere consapevole e non obbligata e soprattutto, non deve vedere l’ingerenza di soggetti esterni non laici e non adeguatamente formati. 

La nostra preoccupazione attuale, però, non è legata ad un articolo di legge che riteniamo sbagliato e lesivo della libertà delle donne, oltre che un insulto alla loro intelligenza e autocoscienza, , ma agli impedimenti attuati dalla politica per poter scegliere in piena libertà. Per spiegarci, in tal senso, riportiamo le parole del medico e attivista professor Carlo Flamigni “le donne non hanno il dovere di fare figli, sarà bene ricordare che la genitorialità e il desiderio di diventare madri non sono un istinto, ma un sentimento, con tutte le conseguenze che ne derivano. ” Sempre citando il professor Flamigni: “Il pericolo per la vita deve essere valutato in relazione o al suo stato di salute, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di malformazioni o anomalie del concepito, problemi di salute a parte, nessuna di queste circostanze è di competenza medica e alcune di loro sono talmente personali che qualsiasi intervento esterno deve essere considerato come una sgradevole, prepotente ed inaccettabile intrusione”. 

All’articolo 5 della legge 194 sono ben delineati i compiti del medico che rilascia il certificato di IVG:

  • Valutare con la donna le circostanze che la inducono a chiedere l’interruzione della gravidanza (che non si sia lascia fuorviare da errate interpretazioni dei rischi connessi);
  • Verificare che la gravidanza effettivamente esista e valutarne l’epoca di sviluppo;
  • Informarla circa i suoi diritti e gli interventi di carattere sociale ai quali può fare ricorso;
  • Verificare l’esigenza di un carattere di urgenza.

In questo contesto non vediamo, pertanto alcun ruolo utile da parte di soggetti esterni, se non per le attività di formazione professionale per ciò che attiene all’educazione al dialogo e, in questo contesto specialistico, la formazione precisa sulle alternative che, da legge, noi professionisti possiamo portare alla persona gestante. Il resto è da rimandare ad assistenti sociali laureati e formati (articolo 3 legge 405/1975, che prevedeva le figure che dovevano essere inserite nel consultorio prima dell’ingerenza delle associazioni pro-vita cattoliche tramite l’articolo 2 della legge 194/1978).

Sempre citando il dott. Flamigni: “la richiesta di inserire nei consultori degli uffici gestiti da personale cattolico e dedicati ad un’opera di dissuasione, mi sembra un inaccettabile prevaricazione, tanto più odiosa in quanto ha a che fare con una scelta alla quale la maggior parte delle donne arriva dopo molta sofferenza e che merita di essere rispettata”. 

Ribadiamo noi che, semmai, il lavoro di aiuto deve essere svolto da assistenti sociali che, per legge 405, sono previsti proprio per aiutare le famiglie, le donne e gli adolescenti in difficoltà, ma, ancora una volta, il messaggio dell’asl CdT in termini di salute e prevenzione non è che un proseguio delle scelte passate: tagli, continui, soprattutto nelle zone meno fornite e centralizzazione dei servizi con annullamento delle periferie, relegate a quartieri dormitorio. Una scelta economica che viene portata avanti da 15 anni,  con il passaggio da circa 40 consultori sparsi in tutta la città ad 1 per distretto, ovvero 4 in tutto, per di più di difficile riconoscimento  sul sito dell’asl sul quale si possono trovare unicamente le diciture “percorso accompagnamento nascita” e “consultorio giovani”  Ovviamente, se si punta al risparmio anziché alla cura della propria popolazione, è più facile avvalersi del volontariato non adeguatamente formato,né laico o neutrale,  invece che della rete prevista da tutte le leggi istituite negli anni ‘70, che prevedevano una integrazione e collaborazione tra servizio sanitario e sociale. 

Fatta questa lunga premessa storica parliamo delle associazioni pro-vita. Come già accennato sono da anni nell’occhio del mirino di numerose indagini.

In Italia le Associazioni sono molte, ma quelle che in particolare lottano contro la 194 sono: Movimento per la vita, No 194, Difendiamo i nostri figli (Family Day), Citizen go, Si alla vita, Federvita.

La maggior parte di loro sono legate all’americana Heart Beat International (se si cerca sul loro sito c’è un canale di ricerca in cui si trovano proprio i nomi dei CAV finanziati dalla HBI presenti a 25 km dal punto di indagine, solo in Italia ce ne sono 400 di Centri Aiuto alla Vita) la quale lascia ai propri affiliati piena autonomia decisionale sui metodi da osservare per raggiungere gli scopi dell’associazione, che nella pratica sono la prevenzione all’aborto, ma sul sito si leggono notizie diffamatorie contro attiviste politiche e falsità sugli effetti dell’aborto e sul potere curativo della gravidanza. In Europa 128 dei gruppi affiliati sono stati coinvolti in almeno 50 procedimenti giudiziari dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Si è dimostrato che molti degli affiliati hanno per lo più come target donne emarginate e vulnerabili che cercano informazioni sull’aborto. 

In tutto questo, altra fonte di supporto dei CAV a livello internazionale è la Human Life International, di cui riportiamo direttamente il corollario dal sito:

  • Contraccezione: la radice della cultura della morte
  • Aborto: la tragica conseguenza di una contraccezione fallita
  • Matrimonio: un istituto di Dio minacciato dagli uomini
  • Tecnologia riproduttiva: procedura non etica di procreazione
  • Eutanasia: attacco ai vulnerabili, disabili, malati terminali e a coloro che sono nel fine vita.

Pensiamo con queste righe non solo di aver dimostrato di aver ben chiaro quello di cui si parla, ma che come mediche e medici, abbiamo ben più di una ragione dietro alle nostre affermazioni e alla disapprovazione di scelte poste da enti decisionali che ben poco, evidentemente, conoscono popolazione, clinica e territorio. Aggiungiamo, inoltre, che le gravidanze indesiderate esistono da migliaia di anni e che le donne, raggiunta la convinzione di volerle interrompere, hanno pagato per millenni con la vita il tentativo di salvarsi da esse, arrivando a toccare storicamente, solo in Italia, il numero 16000 decessi annui (senza contare le sopravvisute con danni permanenti). Fu proprio questo il motivo che spinse finamente all’approvazione della 194, giusto per concludere la lezione di storia. Chiediamo all’asl Città di Torino di non insultare con le sue scelte la morte di queste donne le cui scelte di vita non la riguardano minimamente. Gli eventuali aborti si evitano con l’educazione sessuale, con l’accesso gratuito alla contraccezione fisica, medica e di emergenza (attualmente non passate dal SSN, ma completamente outofpocket). 

Aggiungiamo che ci appare dissonante che i gruppi che, storicamente, si oppongono all’aborto con estrema indifferenza verso i gravissimi numeri di morti che gli aborti clandestini hanno causato fino agli anni ‘70, siano gli stessi che impediscono, da sempre, i programmi di educazione sessuale nelle scuole e la libera contraccezione. 

Vogliamo una medicina pubblica, laica, libera ed a misura di donne. Vogliamo un supporto sociale vero per i colleghi ginecologi dei consultori e non un ulteriore fatica alla già scarsa presenza di spazi e di personale. Supportiamo, in tal senso, ufficialmente la battaglia di NUDM -Torino e la loro iniziativa di costruzione del “Consultorio che vogliamo” a cui siamo pronti come professionisti e associazione ad aiutare proBono in caso ci venga richiesto.

Fuori i pro-vita dai consultori, si all’educazione sessuale e alla contraccezione libera.

Mandiamo questa missiva all’ordine dei medici di Torino, sperando che possa supportare con noi l’associazione transfeminnista Non Una Di Meno – Torino ed opporsi con forza e posizione alla scelta dell’asl Città di Torino.

A firmare il nostro mandato sono stati oltre 150 colleghi. Riportiamo questa lettera, che abbiamo inviato anche all’ordine dei medici di Torino, per esprimere ulteriormente e con decisione la nostra contrarietà a questa scelta priva di eticità, per la libertà di scelta oggi, domani e per sempre. 

Bibliografia:

“L’aborto. Storia e attualità di un problema sociale.” Prof. Carlo Flamigni

“I consultori in italia” di Giovanni Fattorini

“Il femminismo degli anni Settanta. Dalla memoria alla storia” a cura di Anna Scattigno eTeresa Bertilotti

https://www.opendemocracy.net/en/

https://www.heartbeatinternational.org/

Human Life International: Pro-Life Missionaries to the World

Firmatari singoli, per un totale di 177 colleghi lavoranti in Torino, a parte alcune eccezioni:

Nome e cognomeN° di iscrizione all’ordineOrdine dei medici della provincia di:Se vuoi, lasciaci un commento
Agnese Fenoglio4639CuneoÈ semplicemente vergognoso
Albert Fogagnolo4754Ferrara 
Alberto Cavaliere25878TorinoUna vergogna!! Avanti tutta!
Alessandra Nardella25804Torino 
Alessandra Testi25370Torino 
Alessandra Tolin4646TriesteBravi 🙂
Alessandro Brustio23232Torino 
Alessandro Pizzo25925Torino 
Alessandro Tuffanelli22877Torino 
Alessia Lombardi10152TorinoHo effettuato di recente l’aborto farmacologico, sono contro i pro vita e gli antiabortisti
Alexander Mack24364Torino 
Alice Geranzani25409Torino 
Andrea Di Stefano25795Torino 
Andrea Gonnelli25414Torino 
Andrea Mascherpa24005TorinoPer mio padre
Andrea Rinaudo4838Cuneo 
Andrea tuzzo76985Torino 
Andrea Vana23707Torino 
Anna Amadori20803Torino 
Antonio Pansini15337Torino 
Arianna Trovò47707Torino 
Aurelia Salussolia25351Torino 
Barbara Mattalia25558Torino 
Beatrice Giannone25534Torino 
Carlo Scagliotti23823Torino 
Catalina Burca23757Torino 
Cecilia Blua25394Torino 
Cecilia leiss de leimburg25855Torino 
Cecilia Noviello25324Torino 
Chiara Barla24514TorinoI Consultori non sono luoghi pro-aborto come cercano di far credere. Sono luoghi con PROFESSIONISTI ABILITATI deputati all’INFORMAZIONE e all’ASCOLTO delle donne, in grado di dar loro gli strumenti necessari per compiere delle scelte consapevoli. Non serve un contraddittorio: i professionisti che ne fanno parte non hanno una posizione personale “contro-vita” vs “pro-vita” e così deve continuare ad essere!
Chiara Bonacossa10233Torino 
Chiara Bussolino24290Torino 
Chiara Faraoni25895Torino 
Chiara Sansovini5309Torino 
Chiara Travers21019TorinoGli antiabortisti saranno credibili quando saranno i primi a battersi a favore di contraccezione ed educazione sessuale
Cinzia Absa Costamagna24313Torino 
Clara Di Benedetto210864Torino 
Clara Manghi25421Torino 
Clarissa Davito-Marin25246Torino 
Claudio la mancusa24789Torino 
Daniela Dellapiana12640Torino 
Daniele Cappelletto4695Trieste 
Dario Buscicchio64527Torino 
Davide Grandi25287Torino 
Davide tarditi5029Cuneo 
Debora Masci25665Torino 
Deregibus Gaia23475Torino 
Di Girolamo Laura24546TorinoMentre eravamo impegnati e focalizzati sul covid ecco cosa succede
Ecaterina Munteanu1710Asti 
Edoardo Scardino24872TorinoPreti maledetti
Elena Boracco1666Asti 
Elena Cavallone25504Torino 
Elena Risini7468Perugia 
Elena Staffilano25091Torino 
Eleonora Ferrari17640Torino 
Eleonora Fortis25405Torino 
Eleonora Guarnone23144Torino 
Eleonora Pizzo25926TorinoE’ ora che l’Italia esca dal medioevo
Elisa Lomater22074Torino 
Elisa Mistretta24018Torino 
Emanuela Drocco4948Alba 
emmanuele sappino25598Torinograzie
Enrico Marco Heffler20136Torino 
Erika Schembri25087TorinoChe schifo, é disgustoso che possano addirittura rientrare all interno dei consultori, che già peraltro presentano più del 50% di obiettori. Ci vuole un’azione di protesta forte e partecipata, rimango a disposizione personale per qualsiasi iniziativa in opposizione a questa cosa!
Eugenio Grillo23982Torino 
Federica Cantarella24154Torino 
Federica Castagneris24156Torino 
Federica T47410Torino 
Federico Aldighieri8848Brescia 
Federico Ghignone25532Torino 
Federico Grosso24559Torino 
Franca De Gradi23135Torino 
Francesca Capello4959Cuneo 
Francesca D’Agostino21059Torino 
Francesca Mete20457Torino 
Francesca Schellino23058Torino 
Francesco Capriotti25873Torino 
Fulvia Bortolasi25825Torino 
Gaia Dimino24744Torino 
Giada Picco5004Cuneo 
Gianluca Colli25233Torino 
Gianmaria Galiberti Ovi24554Torino 
Gilberto Calzolari21529Torino 
Giorgia Soldà24887Torino 
Giu Porta23675Torino 
Giulia Durando23607Torino 
Giulia Gobello25727Torino 
Giulia Marulli24571Torino 
Giulia Soriente25365Torino 
Giulia Testa24896Torino 
Giulio Tessarin5667Treviso 
Giuseppe Cristiano25708Torino 
Giuseppe Francesco Casciaro8167Cosenza 
Giuseppe Marfia25422Torino 
Guido Teghille25611Torino 
Igor Nicola24576TorinoCredo che sia grottesco inserire individui che tentino di limitare la libertà di scelta femminile in occasioni già di per sé delicate. Tantomeno che questi individui vengano riconosciuti e validati dalle istituzioni che dovrebbero rappresentare la salute incondizionata ed imparziale di ogni individuo
Ilaria Cantore25220Torino 
Ilaria Turone25945Torino 
Irene Francesca Bracco25004TorinoFuori i Pro Vita da TUTTA la sanità pubblica
Irene Persano24578Torino 
Isabella Cipullo24306Torino 
Iuliana badiu21034Torino 
Ivan Justo24626Torinoil medioevo e finito
Jean-Louis Aillon1110Aosta 
Laura Mondino22726Torino 
Lisa Checchin10011TorinoLa legalizzazione dell’aborto è stata una grandissima conquista per la donna è questa possibilità è costantemente minacciata in ogni parte del mondo, anche in paesi in cui questo diritto dovrebbe rappresentare la normalità (vedasi USA). La regione (e l’Italia in generale) dovrebbe attuare delle strategie per ridurre il numero di obiettori di coscienza nei confronti della 194 nelle strutture pubbliche e non ostacolare ulteriormente e in modo subdolo le donne che decidono di abortire.
Lorenza Vacca4956Cuneo 
Lorenzo Rosset25075Torino 
Lorenzo Stacchini6812Pisa 
Luca Calorio24293Torino 
Luca mirabile25307Torino 
Lucia Conte23471Torino 
Lucia Palmeri14316TorinoMi preoccupa soprattutto la formazione scarsa, superficiale e faziosa dei volontari CAV. Al contrario del resto del personale dei consultori che è mediamente laureato in materie attinenti. E poi ci sono già troppi obiettori di coscienza negli ospedali pubblici. Credo fermamente che la donna vada presa in carico nei primi tre mesi di gravidanza e accompagnata, ma in modo laico e rispettoso delle sue scelte.
Luigi Corvetti23938Torino 
Luna Meneghini1308Aosta 
Marco Caprioli25222Torino 
Marco Carbutto25875Torino 
Marco Rao16679Torino 
Marco Tartaglino24594Torino 
Marco Zanconato24094Torino 
Maria Francesca Di Feo7818Modena 
Maria Rosa Pelliccia5145Siena 
Marta Agú25690Torino 
Marta Formica25652TorinoNon sono pro vita, ma anti aborto!
Marta Proietto25929Torino 
Martina Bollati24673Torino 
Massimiliano Granero24181Torino 
Mazzucchelli graziana11189Torino 
Michela Gallo17639Torino 
Michele Ravotti24415Torino 
Monica Fornero22844TorinoFuori dalle palle, ossequi
Monica Guidante24561Torino 
Morena Stroscia20749Torino 
Nicole Danni25402Torino 
Nuccio Andrea Montemagno21803Torino 
Ornella di Carlo20417Torino 
Panero Bruna23502Torino 
Paola Maffezzoli8761Lecce 
Paola Scarabosio25086Torino 
Paolo Cataldi24301Torino 
Patrizia Onni18965Torino 
Pietro Frizzi25268TorinoÈ vergognoso che vengano fatte pressioni psicologiche su persone in difficoltà
Rachele Bonino25211Torino 
Riccardo Affaniti24987Torino 
Riccardo Corgiat Loia23937Torino 
Richard Borrelli25213TorinoSpetta alla donna scegliere. Questo ritorno al passato è un grave nocumento nonché una disparità sociale. Coloro che hanno i mezzi infatti abortiranno comunque, mentre chi non può permetterselo sarà bloccato.
Roberta Bosio24104Torino 
Roberta Casciaro24530Torino 
Roberta Francescato22985Torino 
Roberto Frammartino24756Torino 
Roberto Origliasso24030Torino 
Rosa Maria Solio 1578Torino 
Rossella Stella5860Udine 
Rubena Maqi23772Torino 
Rubina Bertetto25632Torino 
Sabrina Pelissero22739Torino 
Sabrina Peroò23504Torino 
Sanjaya Sehdev24878Torino 
Santa Di Prima11124Torino 
Sara Ghione4283Cuneo 
Sara Laddomada24127Torino 
Saul fina23960Torino 
Selene Francesca Manfrè22716Torino 
Serena mantova24370Torino 
Simona Pirrone1257Catania 
Simone Schimmenti24430Torino 
Stefania Sabolo23686Torino 
Stefano Pantaleoni22736Torino 
Tania Prinzis22757Torino 
Tiziana Borsatti10618Torino 
Valentina Agarla3903Novara 
Valentina Brunetti24685Torino 
Valentina Donvito12193Torino 
Valeria Dionisi3785L’Aquila 
Vanessa Valente22228Torino 
Veronica Vassia24224Torino 
Vittorio Picottino24401Torino 

Associazioni Firmatarie:

AssociazioneArti Hub Open Space
AssociazioneChi Si Cura Di Te?
AssociazioneCollettivo Marielle Novara
AssociazioneComunet – Officine Corsare
AssociazioneDONNEINSIEME-ASSEMBLEA PERMANENTE DELLE DONNE TORTONESI
AssociazioneKer e.c. soc coop sociale arl onlus
AssociazioneMateria Grigia
AssociazioneOrimaghi Aps
AssociazioneSpazio Popolare Neruda
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