Borse di specializzazione: Conferenza Stato Regioni accoglie richieste giovani medici, ora il governo le approvi in Legge di Bilancio!

Mancano pochi giorni al Concorso di accesso alle Specializzazioni di Area Sanitaria mentre, proprio in questi giorni, il parlamento è impegnato nella discussione sulla Legge di Bilancio 2018.

L’attuale rapporto tra numero di partecipanti al concorso e borse di formazione disponibili evidenzia una discrepanza notevole tra domanda e offerta formativa. Lo scorso anno, a fronte di meno di 7000 contratti di formazione totali, i partecipanti al concorso sono stati quasi 14.000. Quest’anno si verificherà la stessa identica situazione, gravata da un numero ancora maggiore di partecipanti. Vi è un’intera generazione di giovani medici in attesa di poter completare la propria formazione.

Dagli inizi di Settembre, ci siamo rivolti alle Regioni, nell’ottica di aprire la discussione riguardo una seria programmazione, sia dei fondi per la formazione, sia del rifinanziamento di tutto il Servizio Sanitario. Una discussione che abbiamo voluto non si limitasse al reperire quelle poche risorse a disposizione delle singole Regioni per sopperire alle mancanze statali, ma piuttosto a riaprire un confronto, a partire dalla Conferenza Stato Regioni, su quello che è il reale fabbisogno del SSN.
Se non verrá effettuata un’immediata correzione della programmazione, nei prossimi anni, il numero di medici esclusi dalla formazione a cui hanno diritto e dal SSN in toto, non potrà che incrementare in maniera esponenziale, in un periodo storico in cui si teme un’emergenza sanitaria, già a partire dal 2021, per l’assenza di personale medico sufficiente per mantenere l’erogazione dei servizi essenziali.

Questa spinta, nata dall’attivazione degli aspiranti medici nelle diverse occasioni di incontro e mobilitazione costruite, ha fatto in modo che oggi la stessa Conferenza Stato Regioni abbia posto la questione al Governo all’interno di un emendamento presentato relativamente alla Legge di Bilancio, facendo propria una nostra prima richiesta relativa al finanziamento, fin dal prossimo concorso, di ulteriori 2 mila borse di specializzazione.

Crediamo che questa richiesta debba rappresentare un primo passo da intraprendere con decisione, e che al contempo sia importante che da questa si parta per costruire in maniera partecipata la futura programmazione relativa al triennio 2019-2021. Il nostro punto di vista è sempre stato espresso in maniera molto chiara: la somma del numero di borse di formazione specialistica e borse di formazione specifica in medicina generale deve progressivamente andare ad equivalere il numero dei medici laureati. Questo non solo per rispetto nei confronti delle migliaia di giovani professionisti selezionati e formati in maniera programmatica dallo Stato, ma soprattutto perché tali professionisti sono stati formati con grande dispendio di risorse pubbliche sulla base del fabbisogno di salute dell’attuale popolazione, che altrimenti non potrà essere garantito.

La presa di posizione chiara da parte della Conferenza Stato Regioni è sicuramente un importante passo in avanti in questo senso, ma è questo il momento in cui far sentire con ancor più forza la nostra voce, di modo che si possa portare a casa questo importante risultato frutto di anni di battaglie da parte degli aspiranti medici. Non si può più ignorare il fatto che si stia formando una sacca sempre maggiore di medici senza la formazione specialistica (necessaria per lavorare all’interno del Sistema Sanitario Nazionale), così come le richieste espresse nei mesi scorsi, non solo da parte dei giovani medici, ma anche dalle Regioni, che necessitano di personale formato da inserire nelle proprie strutture sanitarie.

Lo Stato, come garante del diritto alla salute di ogni cittadino, si deve far carico della crescente crisi del Servizio Sanitario Nazionale, affinché siano tutelati e ampliati tanto il diritto della popolazione di accedere alle cure quanto il diritto dei giovani medici a ricevere una formazione adeguata e completa.

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