È il momento! Lanciamo GLI STATI GENERALI DELLA FORMAZIONE MEDICA!

In questi mesi di emergenza ci siamo resi conto, ancor più che in situazioni ordinarie, di quanto il nostro inquadramento come studenti-lavoratori, iscritti all’università ma con mansioni spesso indistinguibili da quelle dei colleghi strutturati, sia altamente inadeguato a rispondere sia alle esigenze formative dei medici in formazione, sia alla necessità di tutele per dei lavoratori quali siamo. Quotidianamente ci troviamo a sorreggere interi reparti, svolgere il lavoro di un qualsiasi sanitario ma con un contratto parasubordinato che non ci garantisce le tutele, i diritti e il riconoscimento che questo lavoro dovrebbe comportare.

Le dichiarazioni del Direttore Sanitario di Padova riassumono l’idea diffusa che enti regionali, aziende ospedaliere ed università hanno del nostro lavoro. Sono parole che si rivolgono a tutta la categoria degli specializzandi. Lo sciopero delle colleghe e dei colleghi di Padova è una battaglia non solo contro tali accuse infondate e diffamatorie, ma per la difesa della dignità del lavoro di tutte e tutti i medici in formazione. In tutte le regioni in cui è stato approvato un riconoscimento economico per gli operatori sanitari, i medici in formazione sono stati sistematicamente esclusi e, solo in alcuni casi, sono stati inseriti in seconda battuta dopo pressioni da parte delle colleghe e dei colleghi. Quanto accaduto nella regione Lazio, nelle Marche e a Padova sono solo alcuni esempi della sistematica svalutazione del nostro lavoro: siamo medici quando dobbiamo sopperire alle carenze d’organico del SSN, siamo studenti quando si tratta di decidere del nostro lavoro o di riconoscere il nostro impegno. Non siamo più disposti a vedere il nostro lavoro costantemente svilito.

Non siamo più disposti a vederci esclusi dai tavoli di contrattazione che riguardano anche il nostro lavoro.
Non siamo più disposti ad essere soggetti all’arbitrarietà delle università e dei direttori di scuola.
Non siamo più disposti a lavorare in queste condizioni.
Vogliamo invece poter accedere, tutte e tutti, ad una formazione medica generalista e specialistica di qualità.
Vogliamo poter offrire le nostre competenze, acquisite progressivamente, per rispondere alle esigenze di salute della popolazione.
Vogliamo continuare, come già facciamo, a garantire il funzionamento del nostro SSN, pubblico e universalistico, per i prossimi decenni.
Ma vogliamo farlo con le tutele, le garanzie e i diritti necessari a questo ruolo.

Crediamo sia necessaria una totale revisione del nostro inquadramento che superi l’ambiguità dello specializzando studente-lavoratore, che ci garantisca una rappresentanza sindacale, che dia la garanzia di una formazione uniforme fra le varie scuole, che superi l’eterogeneità contrattuale degli attuali contratti formazione-lavoro, che permetta di estendere a tutti i laureati l’accesso alla formazione specialistica, garantendo al contempo un percorso diretto per l’assunzione nel SSN. Siamo medici specializzande e specializzandi, corsisti di medicina generale, camici grigi, neaobilitati. Abbiamo iniziato a coordinarci per condividere le nostre esperienze nelle diverse sedi. Perché crediamo che la risposta non possa che essere unitaria e nascere dalla condivisione di idee, proposte e modalità d’azione.

Quanto visto a Padova ne è l’esempio: come medici in formazione, se siamo uniti, possiamo avere una forza dirompente! Ma crediamo che non possiamo più limitarci a soluzioni parziali. Abbiamo per questo lanciato l’idea degli Stati generali della formazione medica perché crediamo sia necessario un momento di discussione collettivo nazionale, aperto al contributo di chiunque creda questa situazione non sia più accettabile. Domenica 10 maggio ci troveremo per costruire una proposta collettiva, partecipata e che possa essere portata avanti con forza da tutte e tutti.

Qui (https://forms.gle/zfyrLK6zsKkND1an7) il link per iscriversi all’assemblea

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