Medici in formazione, medici in mobilitazione!

Siamo i medici in formazione. Siamo studentesse e studenti, neoabilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica e generale. In questi mesi, più che mai, abbiamo dimostrato il nostro ruolo fondamentale per il Servizio Sanitario pubblico, il più delle volte senza le adeguate tutele, quasi sempre senza adeguato riconoscimento, talvolta vedendoci pubblicamente denigrare. Il nostro percorso formativo è regolarmente posto in secondo piano rispetto alla nostra attività assistenziale, indispensabile a riempire i buchi di un sistema ridotto allo stremo da decenni di politiche di definanziamento.  Siamo medici costretti in un limbo di precarietà ed incertezze dall’assurdità dell’imbuto formativo, impossibilitati a proseguire il proprio percorso formativo per rispondere alle esigenze di salute della popolazione. 

Siamo i medici riuniti negli Stati Generali della formazione medica e del postlaurea, convinti che la risposta ai problemi che riguardano la salute e la formazione medica non possa derivare che da un’azione unitaria e trasversale.

Non siamo più disposti ad accettare soluzioni tampone, incomplete o parziali. 

Siamo convinti della necessità di una riforma globale, che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea, alla formazione specialistica e generalista, all’assunzione nel SSN al ruolo del medico del territorio. 
Chiediamo l’azzeramento dell’imbuto formativo. Chiediamo un rapporto 1:1 tra neolaureati e posti di formazione specialistica o generale. Rifiutiamo qualsiasi possibilità di formazione senza retribuzione. Chiediamo che questa estensione sia finanziata stabilmente per rispondere al fabbisogno di salute della popolazione e non ad esigenze di bilancio, allargando la formazione alle realtà del territorio attraverso rotazioni fra ospedali universitari e periferici, in modo da mantenere un adeguato rapporto tra medici in formazione e strutture di formazione.

Chiediamo un Contratto Collettivo Nazionale della formazione medica, uguale su tutto il territorio nazionale, che superi l’ambiguità dello specializzando studente-lavoratore e l’eterogeneità degli attuali contratti formazione-lavoro, che preveda una graduale assunzione di responsabilità  ed un altrettanto graduale adeguamento della retribuzione, che garantisca le adeguate tutele lavoratrici e i lavoratori in caso di malattia, infortunio, gravidanza o comunque impossibilità a lavorare.

Chiediamo una vera rappresentanza sindacale, che permetta ai medici in formazione specialistica e generalistica di essere coinvolti in prima persona, nei momenti di confronto con le istituzioni e nelle discussioni e nelle decisioni che riguardano il loro lavoro.  

Chiediamo la garanzia di una formazione di qualità, uniforme fra le varie scuole. Chiediamo una certificazione della graduale assunzione di competenze, inquadrata in un percorso formativo definito e non assoggettabile alle esigenze delle aziende ospedaliere, che ci consenta di assumerci formalmente le responsabilità che già ci assumiamo informalmente. Chiediamo che la nostra attività assistenziale. Chiediamo che le ore di formazione siano obbligatorie e non qualcosa da improvvisare nei brevi momenti di respiro. Chiediamo che vengano previste in ogni sede delle commissioni paritetiche che ci consentano di intervenire attivamente sui contenuti e sui metodi della nostra formazione. 

Chiediamo che venga riconosciuta la centralità della medicina sul territorio, realtà che si assume la cura della persona nella sua totalità e globalità. Chiediamo che nei nostri percorsi di formazione venga data adeguata importanza ai servizi presenti sul territorio e alla valutazione globale dei e delle pazienti. Chiediamo che il nostro percorso formativo in medicina generale venga inquadrato in un regime di tutele pari a quello necessario per i medici in formazione specialistica. 

Rifiutiamo ogni tipo di collaborazione parasubordinata o fittiziamente autonoma. Chi lavora nel SSN deve essere una figura pari a quella di uno strutturato, incluso all’interno del CCNL appena approvato. Rigettiamo ogni forma di assunzione che preveda forme malcelate di cottimo, che preveda figure intermedie non definite e non attuabili, che preveda esternalizzazioni e cooperative, o che preveda qualsiasi cosa di differente dal CCNL, da uno stipendio adeguato e da garanzie che permettano a tutte e tutti di raggiungere una stabilità economica.
Chiediamo di poter continuare, come già facciamo, a garantire il funzionamento del nostro SSN, pubblico e universalistico, per i prossimi decenni. Ma chiediamo di farlo nelle condizioni adeguate a tale impegno, con le tutele, le garanzie e i diritti che spettano al nostro ruolo.

Chiediamo, infine, l’apertura di un tavolo di confronto col governo ed i ministeri competenti, dove sia preso in considerazione quanto finora esposto.

Queste nostre richieste saranno supportate dalla mobilitazione, su tutto il territorio nazionale, di tutte le figure che hanno contribuito alla loro stesura. Invitiamo tutte le associazioni a contribuire e a lavorare insieme per questi obiettivi, senza cedere alle solite facili soluzioni al ribasso. È il momento di essere uniti, in un’azione che ponga una prospettiva più ampia del solo aumento delle borse, verso una evoluzione culturale della figura del medico in formazione. Per la salvaguardia del nostro lavoro e del servizio sanitario nazionale.

Gli Stati Generali della formazione medica e del postlaurea
Chi si cura di te?
Link Area Medica
Materia Grigia
ER – Ex Rappresentanti in prima linea
Rete della Conoscenza
Asup Specializzandi Perugia

2 commenti su “Medici in formazione, medici in mobilitazione!”

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