Alla cortese attenzione dei membri della Presidenza dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino e, in particolare, all’attenzione della dott.ssa Rosella Zerbi.
Da professionisti sanitari riteniamo che non si possa iniziare un discorso come quello che stiamo per intraprendere senza prima almeno l’accenno ad un minimo di storia. L’argomento che tratteremo in queste righe, sono i consultori familiari.
Non si può parlare di consultori senza conoscerne la storia e lo sviluppo, le battaglie che portarono alla legge 405/1975 che li istituì, già tre anni prima dell’approvazione della legge sull’aborto (come si evince dalla data antecedente al 1978). Gli anni ‘70 furono una decade di fermento politico e, per le donne, rappresentarono un periodo di costruzione di autocoscienza e di presa di posizione. è importante ricordare che, fino all’inizio degli anni 70, ad esempio, erano ancora in vigore nel codice penale le leggi contro la diffusione della contraccezione (art. 533 del codice penale che prevedeva pene severe per “chiunque pubblicamente incita a pratiche contro la procreazione o fa propaganda a favore di esse”). Quest’articolo venne dichiarato illegittimo solo il 14 marzo del 1971. Nonostante questo,i ginecologi che, a supporto dell’Unione delle donne italiane, diedero vita ad iniziative popolari sulla pianificazione familiare, furono ancora a lungo sorvegliati dai Carabinieri.
I primi consultori familiari furono istituiti dalle donne per le donne, a Bologna, con il supporto volontario dei quartieri dove i ginecologi poterono iniziare una collaborazione vera e propria con le donne che vi abitavano. L’esperienza dei consultori autogestiti si estese, successivamente, in tutta Italia con tempistiche e modalità differenti. Nella nostra città, Torino, sfociarono anche nell’occupazione della clinica Sant’Anna.
La legge 405/1975 fu approvata grazie ai movimenti femministi che misero in discussione alcune delle fondamenta della società italiana, in primis la famiglia, con il suo ruolo, le sue regole e le sue gerarchie. Il movimento delle donne invase la politica infilandosi nelle crepe della politica maschile grazie alla presa di consapevolezza non solo del ruolo che le donne avevano, che volevano avere e che avrebbero potuto avere, ma anche del conflitto che vivevano (e che viviamo tutt’ora) nell’essere relegate nel ruolo biologico di genitrici, considerate come uniche responsabili della crescita dell’infante, . La legge 405 (molto più della 194, per la cui stesura non furono coinvolti i movimenti femminili), seppe ben rispondere alle richieste del popolo delle donne.
Nello stesso anno (1975), venne varata anche la legge 151 ( riforma del diritto di famiglia), che sanciva un rapporto paritario tra i coniugi. Sempre in quell’anno, venne abolito l’OMNI (Opera nazionale maternità e infanzia) ente voluto dal regime fascista per mettere in atto le sue politiche di espansione demografica.
Ora che abbiamo definito il contesto in cui videro la luce, andiamo a conoscere nel dettaglio il ruolo del consultorio.
Già nell’articolo 1, la legge 405 ben descrive il ruolo avanguardista che queste strutture avrebbero dovuto avere: “il servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopi: a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile, b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte della coppia e del singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti, c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando metodi e i farmaci adatti a ciascun caso”. A questo articolo è stato poi aggiunto il comma d-ter) informazioni sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare.
Approfittiamo dell’occasione per esprimerci pubblicamente sull’articolo 2 della legge 194/78. In quanto associazione di mediche e medici sottolineano qui che siamo favorevoli all’abrogazione del suddetto in quanto lesiva alla libertà di scelta della donna, dell’uomo e delle famiglie. La genitorialità deve essere consapevole e non obbligata e soprattutto, non deve vedere l’ingerenza di soggetti esterni non laici e non adeguatamente formati.
La nostra preoccupazione attuale, però, non è legata ad un articolo di legge che riteniamo sbagliato e lesivo della libertà delle donne, oltre che un insulto alla loro intelligenza e autocoscienza, , ma agli impedimenti attuati dalla politica per poter scegliere in piena libertà. Per spiegarci, in tal senso, riportiamo le parole del medico e attivista professor Carlo Flamigni “le donne non hanno il dovere di fare figli, sarà bene ricordare che la genitorialità e il desiderio di diventare madri non sono un istinto, ma un sentimento, con tutte le conseguenze che ne derivano. ” Sempre citando il professor Flamigni: “Il pericolo per la vita deve essere valutato in relazione o al suo stato di salute, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di malformazioni o anomalie del concepito, problemi di salute a parte, nessuna di queste circostanze è di competenza medica e alcune di loro sono talmente personali che qualsiasi intervento esterno deve essere considerato come una sgradevole, prepotente ed inaccettabile intrusione”.
All’articolo 5 della legge 194 sono ben delineati i compiti del medico che rilascia il certificato di IVG:
- Valutare con la donna le circostanze che la inducono a chiedere l’interruzione della gravidanza (che non si sia lascia fuorviare da errate interpretazioni dei rischi connessi);
- Verificare che la gravidanza effettivamente esista e valutarne l’epoca di sviluppo;
- Informarla circa i suoi diritti e gli interventi di carattere sociale ai quali può fare ricorso;
- Verificare l’esigenza di un carattere di urgenza.
In questo contesto non vediamo, pertanto alcun ruolo utile da parte di soggetti esterni, se non per le attività di formazione professionale per ciò che attiene all’educazione al dialogo e, in questo contesto specialistico, la formazione precisa sulle alternative che, da legge, noi professionisti possiamo portare alla persona gestante. Il resto è da rimandare ad assistenti sociali laureati e formati (articolo 3 legge 405/1975, che prevedeva le figure che dovevano essere inserite nel consultorio prima dell’ingerenza delle associazioni pro-vita cattoliche tramite l’articolo 2 della legge 194/1978).
Sempre citando il dott. Flamigni: “la richiesta di inserire nei consultori degli uffici gestiti da personale cattolico e dedicati ad un’opera di dissuasione, mi sembra un inaccettabile prevaricazione, tanto più odiosa in quanto ha a che fare con una scelta alla quale la maggior parte delle donne arriva dopo molta sofferenza e che merita di essere rispettata”.
Ribadiamo noi che, semmai, il lavoro di aiuto deve essere svolto da assistenti sociali che, per legge 405, sono previsti proprio per aiutare le famiglie, le donne e gli adolescenti in difficoltà, ma, ancora una volta, il messaggio dell’asl CdT in termini di salute e prevenzione non è che un proseguio delle scelte passate: tagli, continui, soprattutto nelle zone meno fornite e centralizzazione dei servizi con annullamento delle periferie, relegate a quartieri dormitorio. Una scelta economica che viene portata avanti da 15 anni, con il passaggio da circa 40 consultori sparsi in tutta la città ad 1 per distretto, ovvero 4 in tutto, per di più di difficile riconoscimento sul sito dell’asl sul quale si possono trovare unicamente le diciture “percorso accompagnamento nascita” e “consultorio giovani” Ovviamente, se si punta al risparmio anziché alla cura della propria popolazione, è più facile avvalersi del volontariato non adeguatamente formato,né laico o neutrale, invece che della rete prevista da tutte le leggi istituite negli anni ‘70, che prevedevano una integrazione e collaborazione tra servizio sanitario e sociale.
Fatta questa lunga premessa storica parliamo delle associazioni pro-vita. Come già accennato sono da anni nell’occhio del mirino di numerose indagini.
In Italia le Associazioni sono molte, ma quelle che in particolare lottano contro la 194 sono: Movimento per la vita, No 194, Difendiamo i nostri figli (Family Day), Citizen go, Si alla vita, Federvita.
La maggior parte di loro sono legate all’americana Heart Beat International (se si cerca sul loro sito c’è un canale di ricerca in cui si trovano proprio i nomi dei CAV finanziati dalla HBI presenti a 25 km dal punto di indagine, solo in Italia ce ne sono 400 di Centri Aiuto alla Vita) la quale lascia ai propri affiliati piena autonomia decisionale sui metodi da osservare per raggiungere gli scopi dell’associazione, che nella pratica sono la prevenzione all’aborto, ma sul sito si leggono notizie diffamatorie contro attiviste politiche e falsità sugli effetti dell’aborto e sul potere curativo della gravidanza. In Europa 128 dei gruppi affiliati sono stati coinvolti in almeno 50 procedimenti giudiziari dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Si è dimostrato che molti degli affiliati hanno per lo più come target donne emarginate e vulnerabili che cercano informazioni sull’aborto.
In tutto questo, altra fonte di supporto dei CAV a livello internazionale è la Human Life International, di cui riportiamo direttamente il corollario dal sito:
- Contraccezione: la radice della cultura della morte
- Aborto: la tragica conseguenza di una contraccezione fallita
- Matrimonio: un istituto di Dio minacciato dagli uomini
- Tecnologia riproduttiva: procedura non etica di procreazione
- Eutanasia: attacco ai vulnerabili, disabili, malati terminali e a coloro che sono nel fine vita.
Pensiamo con queste righe non solo di aver dimostrato di aver ben chiaro quello di cui si parla, ma che come mediche e medici, abbiamo ben più di una ragione dietro alle nostre affermazioni e alla disapprovazione di scelte poste da enti decisionali che ben poco, evidentemente, conoscono popolazione, clinica e territorio. Aggiungiamo, inoltre, che le gravidanze indesiderate esistono da migliaia di anni e che le donne, raggiunta la convinzione di volerle interrompere, hanno pagato per millenni con la vita il tentativo di salvarsi da esse, arrivando a toccare storicamente, solo in Italia, il numero 16000 decessi annui (senza contare le sopravvisute con danni permanenti). Fu proprio questo il motivo che spinse finamente all’approvazione della 194, giusto per concludere la lezione di storia. Chiediamo all’asl Città di Torino di non insultare con le sue scelte la morte di queste donne le cui scelte di vita non la riguardano minimamente. Gli eventuali aborti si evitano con l’educazione sessuale, con l’accesso gratuito alla contraccezione fisica, medica e di emergenza (attualmente non passate dal SSN, ma completamente outofpocket).
Aggiungiamo che ci appare dissonante che i gruppi che, storicamente, si oppongono all’aborto con estrema indifferenza verso i gravissimi numeri di morti che gli aborti clandestini hanno causato fino agli anni ‘70, siano gli stessi che impediscono, da sempre, i programmi di educazione sessuale nelle scuole e la libera contraccezione.
Vogliamo una medicina pubblica, laica, libera ed a misura di donne. Vogliamo un supporto sociale vero per i colleghi ginecologi dei consultori e non un ulteriore fatica alla già scarsa presenza di spazi e di personale. Supportiamo, in tal senso, ufficialmente la battaglia di NUDM -Torino e la loro iniziativa di costruzione del “Consultorio che vogliamo” a cui siamo pronti come professionisti e associazione ad aiutare proBono in caso ci venga richiesto.
Fuori i pro-vita dai consultori, si all’educazione sessuale e alla contraccezione libera.
Mandiamo questa missiva all’ordine dei medici di Torino, sperando che possa supportare con noi l’associazione transfeminnista Non Una Di Meno – Torino ed opporsi con forza e posizione alla scelta dell’asl Città di Torino.
A firmare il nostro mandato sono stati oltre 150 colleghi. Riportiamo questa lettera, che abbiamo inviato anche all’ordine dei medici di Torino, per esprimere ulteriormente e con decisione la nostra contrarietà a questa scelta priva di eticità, per la libertà di scelta oggi, domani e per sempre.
Bibliografia:
“L’aborto. Storia e attualità di un problema sociale.” Prof. Carlo Flamigni
“I consultori in italia” di Giovanni Fattorini
“Il femminismo degli anni Settanta. Dalla memoria alla storia” a cura di Anna Scattigno eTeresa Bertilotti
https://www.opendemocracy.net/en/
https://www.heartbeatinternational.org/
Human Life International: Pro-Life Missionaries to the World
Firmatari singoli, per un totale di 177 colleghi lavoranti in Torino, a parte alcune eccezioni:
Nome e cognome | N° di iscrizione all’ordine | Ordine dei medici della provincia di: | Se vuoi, lasciaci un commento |
Agnese Fenoglio | 4639 | Cuneo | È semplicemente vergognoso |
Albert Fogagnolo | 4754 | Ferrara | |
Alberto Cavaliere | 25878 | Torino | Una vergogna!! Avanti tutta! |
Alessandra Nardella | 25804 | Torino | |
Alessandra Testi | 25370 | Torino | |
Alessandra Tolin | 4646 | Trieste | Bravi 🙂 |
Alessandro Brustio | 23232 | Torino | |
Alessandro Pizzo | 25925 | Torino | |
Alessandro Tuffanelli | 22877 | Torino | |
Alessia Lombardi | 10152 | Torino | Ho effettuato di recente l’aborto farmacologico, sono contro i pro vita e gli antiabortisti |
Alexander Mack | 24364 | Torino | |
Alice Geranzani | 25409 | Torino | |
Andrea Di Stefano | 25795 | Torino | |
Andrea Gonnelli | 25414 | Torino | |
Andrea Mascherpa | 24005 | Torino | Per mio padre |
Andrea Rinaudo | 4838 | Cuneo | |
Andrea tuzzo | 76985 | Torino | |
Andrea Vana | 23707 | Torino | |
Anna Amadori | 20803 | Torino | |
Antonio Pansini | 15337 | Torino | |
Arianna Trovò | 47707 | Torino | |
Aurelia Salussolia | 25351 | Torino | |
Barbara Mattalia | 25558 | Torino | |
Beatrice Giannone | 25534 | Torino | |
Carlo Scagliotti | 23823 | Torino | |
Catalina Burca | 23757 | Torino | |
Cecilia Blua | 25394 | Torino | |
Cecilia leiss de leimburg | 25855 | Torino | |
Cecilia Noviello | 25324 | Torino | |
Chiara Barla | 24514 | Torino | I Consultori non sono luoghi pro-aborto come cercano di far credere. Sono luoghi con PROFESSIONISTI ABILITATI deputati all’INFORMAZIONE e all’ASCOLTO delle donne, in grado di dar loro gli strumenti necessari per compiere delle scelte consapevoli. Non serve un contraddittorio: i professionisti che ne fanno parte non hanno una posizione personale “contro-vita” vs “pro-vita” e così deve continuare ad essere! |
Chiara Bonacossa | 10233 | Torino | |
Chiara Bussolino | 24290 | Torino | |
Chiara Faraoni | 25895 | Torino | |
Chiara Sansovini | 5309 | Torino | |
Chiara Travers | 21019 | Torino | Gli antiabortisti saranno credibili quando saranno i primi a battersi a favore di contraccezione ed educazione sessuale |
Cinzia Absa Costamagna | 24313 | Torino | |
Clara Di Benedetto | 210864 | Torino | |
Clara Manghi | 25421 | Torino | |
Clarissa Davito-Marin | 25246 | Torino | |
Claudio la mancusa | 24789 | Torino | |
Daniela Dellapiana | 12640 | Torino | |
Daniele Cappelletto | 4695 | Trieste | |
Dario Buscicchio | 64527 | Torino | |
Davide Grandi | 25287 | Torino | |
Davide tarditi | 5029 | Cuneo | |
Debora Masci | 25665 | Torino | |
Deregibus Gaia | 23475 | Torino | |
Di Girolamo Laura | 24546 | Torino | Mentre eravamo impegnati e focalizzati sul covid ecco cosa succede |
Ecaterina Munteanu | 1710 | Asti | |
Edoardo Scardino | 24872 | Torino | Preti maledetti |
Elena Boracco | 1666 | Asti | |
Elena Cavallone | 25504 | Torino | |
Elena Risini | 7468 | Perugia | |
Elena Staffilano | 25091 | Torino | |
Eleonora Ferrari | 17640 | Torino | |
Eleonora Fortis | 25405 | Torino | |
Eleonora Guarnone | 23144 | Torino | |
Eleonora Pizzo | 25926 | Torino | E’ ora che l’Italia esca dal medioevo |
Elisa Lomater | 22074 | Torino | |
Elisa Mistretta | 24018 | Torino | |
Emanuela Drocco | 4948 | Alba | |
emmanuele sappino | 25598 | Torino | grazie |
Enrico Marco Heffler | 20136 | Torino | |
Erika Schembri | 25087 | Torino | Che schifo, é disgustoso che possano addirittura rientrare all interno dei consultori, che già peraltro presentano più del 50% di obiettori. Ci vuole un’azione di protesta forte e partecipata, rimango a disposizione personale per qualsiasi iniziativa in opposizione a questa cosa! |
Eugenio Grillo | 23982 | Torino | |
Federica Cantarella | 24154 | Torino | |
Federica Castagneris | 24156 | Torino | |
Federica T | 47410 | Torino | |
Federico Aldighieri | 8848 | Brescia | |
Federico Ghignone | 25532 | Torino | |
Federico Grosso | 24559 | Torino | |
Franca De Gradi | 23135 | Torino | |
Francesca Capello | 4959 | Cuneo | |
Francesca D’Agostino | 21059 | Torino | |
Francesca Mete | 20457 | Torino | |
Francesca Schellino | 23058 | Torino | |
Francesco Capriotti | 25873 | Torino | |
Fulvia Bortolasi | 25825 | Torino | |
Gaia Dimino | 24744 | Torino | |
Giada Picco | 5004 | Cuneo | |
Gianluca Colli | 25233 | Torino | |
Gianmaria Galiberti Ovi | 24554 | Torino | |
Gilberto Calzolari | 21529 | Torino | |
Giorgia Soldà | 24887 | Torino | |
Giu Porta | 23675 | Torino | |
Giulia Durando | 23607 | Torino | |
Giulia Gobello | 25727 | Torino | |
Giulia Marulli | 24571 | Torino | |
Giulia Soriente | 25365 | Torino | |
Giulia Testa | 24896 | Torino | |
Giulio Tessarin | 5667 | Treviso | |
Giuseppe Cristiano | 25708 | Torino | |
Giuseppe Francesco Casciaro | 8167 | Cosenza | |
Giuseppe Marfia | 25422 | Torino | |
Guido Teghille | 25611 | Torino | |
Igor Nicola | 24576 | Torino | Credo che sia grottesco inserire individui che tentino di limitare la libertà di scelta femminile in occasioni già di per sé delicate. Tantomeno che questi individui vengano riconosciuti e validati dalle istituzioni che dovrebbero rappresentare la salute incondizionata ed imparziale di ogni individuo |
Ilaria Cantore | 25220 | Torino | |
Ilaria Turone | 25945 | Torino | |
Irene Francesca Bracco | 25004 | Torino | Fuori i Pro Vita da TUTTA la sanità pubblica |
Irene Persano | 24578 | Torino | |
Isabella Cipullo | 24306 | Torino | |
Iuliana badiu | 21034 | Torino | |
Ivan Justo | 24626 | Torino | il medioevo e finito |
Jean-Louis Aillon | 1110 | Aosta | |
Laura Mondino | 22726 | Torino | |
Lisa Checchin | 10011 | Torino | La legalizzazione dell’aborto è stata una grandissima conquista per la donna è questa possibilità è costantemente minacciata in ogni parte del mondo, anche in paesi in cui questo diritto dovrebbe rappresentare la normalità (vedasi USA). La regione (e l’Italia in generale) dovrebbe attuare delle strategie per ridurre il numero di obiettori di coscienza nei confronti della 194 nelle strutture pubbliche e non ostacolare ulteriormente e in modo subdolo le donne che decidono di abortire. |
Lorenza Vacca | 4956 | Cuneo | |
Lorenzo Rosset | 25075 | Torino | |
Lorenzo Stacchini | 6812 | Pisa | |
Luca Calorio | 24293 | Torino | |
Luca mirabile | 25307 | Torino | |
Lucia Conte | 23471 | Torino | |
Lucia Palmeri | 14316 | Torino | Mi preoccupa soprattutto la formazione scarsa, superficiale e faziosa dei volontari CAV. Al contrario del resto del personale dei consultori che è mediamente laureato in materie attinenti. E poi ci sono già troppi obiettori di coscienza negli ospedali pubblici. Credo fermamente che la donna vada presa in carico nei primi tre mesi di gravidanza e accompagnata, ma in modo laico e rispettoso delle sue scelte. |
Luigi Corvetti | 23938 | Torino | |
Luna Meneghini | 1308 | Aosta | |
Marco Caprioli | 25222 | Torino | |
Marco Carbutto | 25875 | Torino | |
Marco Rao | 16679 | Torino | |
Marco Tartaglino | 24594 | Torino | |
Marco Zanconato | 24094 | Torino | |
Maria Francesca Di Feo | 7818 | Modena | |
Maria Rosa Pelliccia | 5145 | Siena | |
Marta Agú | 25690 | Torino | |
Marta Formica | 25652 | Torino | Non sono pro vita, ma anti aborto! |
Marta Proietto | 25929 | Torino | |
Martina Bollati | 24673 | Torino | |
Massimiliano Granero | 24181 | Torino | |
Mazzucchelli graziana | 11189 | Torino | |
Michela Gallo | 17639 | Torino | |
Michele Ravotti | 24415 | Torino | |
Monica Fornero | 22844 | Torino | Fuori dalle palle, ossequi |
Monica Guidante | 24561 | Torino | |
Morena Stroscia | 20749 | Torino | |
Nicole Danni | 25402 | Torino | |
Nuccio Andrea Montemagno | 21803 | Torino | |
Ornella di Carlo | 20417 | Torino | |
Panero Bruna | 23502 | Torino | |
Paola Maffezzoli | 8761 | Lecce | |
Paola Scarabosio | 25086 | Torino | |
Paolo Cataldi | 24301 | Torino | |
Patrizia Onni | 18965 | Torino | |
Pietro Frizzi | 25268 | Torino | È vergognoso che vengano fatte pressioni psicologiche su persone in difficoltà |
Rachele Bonino | 25211 | Torino | |
Riccardo Affaniti | 24987 | Torino | |
Riccardo Corgiat Loia | 23937 | Torino | |
Richard Borrelli | 25213 | Torino | Spetta alla donna scegliere. Questo ritorno al passato è un grave nocumento nonché una disparità sociale. Coloro che hanno i mezzi infatti abortiranno comunque, mentre chi non può permetterselo sarà bloccato. |
Roberta Bosio | 24104 | Torino | |
Roberta Casciaro | 24530 | Torino | |
Roberta Francescato | 22985 | Torino | |
Roberto Frammartino | 24756 | Torino | |
Roberto Origliasso | 24030 | Torino | |
Rosa Maria Solio | 1578 | Torino | |
Rossella Stella | 5860 | Udine | |
Rubena Maqi | 23772 | Torino | |
Rubina Bertetto | 25632 | Torino | |
Sabrina Pelissero | 22739 | Torino | |
Sabrina Peroò | 23504 | Torino | |
Sanjaya Sehdev | 24878 | Torino | |
Santa Di Prima | 11124 | Torino | |
Sara Ghione | 4283 | Cuneo | |
Sara Laddomada | 24127 | Torino | |
Saul fina | 23960 | Torino | |
Selene Francesca Manfrè | 22716 | Torino | |
Serena mantova | 24370 | Torino | |
Simona Pirrone | 1257 | Catania | |
Simone Schimmenti | 24430 | Torino | |
Stefania Sabolo | 23686 | Torino | |
Stefano Pantaleoni | 22736 | Torino | |
Tania Prinzis | 22757 | Torino | |
Tiziana Borsatti | 10618 | Torino | |
Valentina Agarla | 3903 | Novara | |
Valentina Brunetti | 24685 | Torino | |
Valentina Donvito | 12193 | Torino | |
Valeria Dionisi | 3785 | L’Aquila | |
Vanessa Valente | 22228 | Torino | |
Veronica Vassia | 24224 | Torino | |
Vittorio Picottino | 24401 | Torino |
Associazioni Firmatarie:
Associazione | Arti Hub Open Space |
Associazione | Chi Si Cura Di Te? |
Associazione | Collettivo Marielle Novara |
Associazione | Comunet – Officine Corsare |
Associazione | DONNEINSIEME-ASSEMBLEA PERMANENTE DELLE DONNE TORTONESI |
Associazione | Ker e.c. soc coop sociale arl onlus |
Associazione | Materia Grigia |
Associazione | Orimaghi Aps |
Associazione | Spazio Popolare Neruda |