Siamo medicз in specializzazione ed in formazione, siamo studentз universitariз delle professioni sanitarie, rivolgiamo questo appello pubblico all’Ordine dei Medici, alle presidenze delle Facoltà di Medicina dei nostri Atenei, al Ministero dell’Università e della Ricerca, al Ministero della Salute, poiché in qualità di futurз medicз vogliamo esporci pubblicamente per ricevere una formazione maggiormente adeguata.
Partiamo da qui per mostrare un sostegno concreto a tutte le realtà in lotta per l’inserimento di vulvodinia, endometriosi di I e II stadio, adenomiosi, neuropatia del pudendo e fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza del Servizio Sanitario Nazionale, alle rivendicazioni sulla salute esposte durante le piazze transfemministe dell’8 marzo, alle tante iniziative svoltasi nel mese per la prevenzione e la sensibilizzazione sull’endometriosi.
Riteniamo, infatti, inaccettabile studiare poco o nulla malattie con un così alto tasso di diffusione soprattutto tra la popolazione assegnata femmina alla nascita, e vogliamo rispondere propositivamente ai bisogni di cura di chi oggi denuncia di non avere un aiuto ed un ascolto concreto da parte del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di enormi spese economiche mensili. Riteniamo che la salute non possa essere un privilegio e dunque vogliamo fare la nostra parte per lavorare in un SSN migliore, che non pratichi alcuna discriminazione di genere, che sappia dare valore all’esperienza che lə pazienti vivono sul proprio corpo come parte fondamentale della relazione medica, che smetta di contribuire all’altissimo ritardo diagnostico, ai traumi ed alla difficoltà di cura che tantissime persone oggi vivono sulla propria pelle.
Sappiamo che gran parte dei disagi raccontati sul web e sui giornali da tantз pazienti che vivono vulvodinia, endometriosi, adenomiosi e fibromialgia sono responsabilità di istituzioni mediche che ancora poco studiano, insegnano, conoscono e riconoscono il dolore dei corpi con genitali femminili, che non insegnano l’empatia nella relazione medicз-paziente, che incoraggiano la diffusione di un sapere medico che privilegia la conoscenza chirurgica sugli studi sul dolore, che ha introiettato le fondamenta di una società ancora fortemente discriminatoria dal punto di vista di genere, esprimendole attraverso il gender-bias nella diagnosi e l’invalidazione inaccettabile dei sintomi dellз pazienti. I racconti che ci arrivano, infatti, ci parlano dell’uso di un linguaggio profondamente sessista e privo della giusta coscienza che l’approccio al dolore ed alla malattia dovrebbe avere. Come personale medico-sanitario di oggi e di domani, rifiutiamo e condanniamo espressioni come “è tutto nella tua testa”, “fai un figlio che ti passa”, “è normale che le donne provino dolore”, “sei solo stressatə, ti passerà”, ancora purtroppo diffuse nelle esperienze di visita di tantз pazienti.
Dichiariamo a gran voce che questo dolore esiste, non è nella testa dellз pazienti, ed anzi la sua negazione è un problema medico, sociale e politico, di cui in primis la categoria medica deve prendere coscienza e assumersi la responsabilità. Crediamo, quindi, che un primo necessario cambiamento non possa che partire da noi, dalla formazione medica, da una revisione dei programmi didattici e di specialità, da un maggiore finanziamento della ricerca sulla vulvodinia, sull’endometriosi, sulla fibromialgia, sul dolore pelvico cronico e in generale sui corpi delle donne e delle persone trans+ e per questo ci appelliamo ai vertici dei luoghi dove studiamo, lavoriamo e lavoreremo.
Chiediamo ad altrз studenti, docenti universitariз delle facoltà di Medicina, agli ordini dei medici territoriali, allз singolз professionisti medico-sanitari, alle società scientifiche, alle associazioni di pazienti, alle reti femministe e transfemministe di unirsi a noi, sostenere e diffondere questo nostro appello ed amplificare la nostra voce.
Firma l’appello compilando il seguente modulo
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Partecipa alla campagna per una Medicina Transfemminista (link al gruppo telegram)
Realtà promotrici
Chi si Cura di te?
Link Coordinamento Universitario
Primз firmatariз
Associazioni
Comitato Vulvodinia e Neuropatia del Pudendo
Comitato Fibromialgici Uniti-Italia odv
Alice ODV – Associazione lotta italiana per la consapevolezza sull’endometriosi
Aendo – Associazione Italiana Dolore Pelvico ed Endometriosi ODV
AINPU Onlus – Associazione Italiana Neuropatia del Pudendo
AIV – Associazione Italiana Vulvodinia
A.P.E. – Associazione Progetto Endometriosi
Associazione VulvodiniaPuntoInfo Onlus
GAV – Gruppo Ascolto Vulvodinia
Cistite.info APS Onlus
La voce di una è la voce di tutte ODV
Non Una di Meno Empolese Val d’Elsa
Non Una di Meno La Spezia
Non Una di Meno Milano
Non Una di Meno Padova
Non Una di Meno Pisa
Non Una di Meno Torino
Non Una di Meno Transterritoriale Marche
Gruppo Salute + di 194 voci
Non Una Di Meno Reggio Calabria
Cistite.info APS
GenderLens
Ampas
Eroti
Associazione Almaterra aps
Isolachenonc’è circolo Arci
Medicina Democratica
Collettivo Femminista Scledense
Singolз
Dr.ssa Carapezzi Annalisa, specializzanda in ginecologia
Dr.ssa Donadio Silvia, ginecologa
Dr.ssa Marra Chiara, ginecologa
Dr. Murina Filippo, ginecologo
Dr.ssa Todros Tullia, ginecologa
D.ssa Marchi Alessandra, ostetrica
D.ssa Luglio Ileana, fisioterapista e osteopata
D.ssa Monti Claudia, medica-chirurga e osteopata
Dr. Jann Stefano, neurologo
Dr. Porru Daniele, urologo
Dr.ssa De Benedictis Daniela, internista
Dr.ssa Donvito Valentina, internista
Dr.ssa Borsatti Tiziana, anestesista
Dr.ssa Graziani Stefania, anestesista
Dr.ssa Guglielmotti Enrica, anestesista
Dr.ssa Proserpio Valentina, ricercatrice
Dott. Salvatore Mazzeo, neurologo
Martina Carpani, paziente
Clicca QUI per l’elenco completo delle firme (in aggiornamento)
Soffro di vulvodinia, adenomiosi ed endometriosi. Spendo centinaia di euro al mese per curarmi, perché ad oggi gli specialisti son quasi tutti nel privato. Ascoltateci e aiutateci, siamo tantissime!
Concordo con il fatto che la ricerca dovrebbe investire di più su patologie sulle quali non si ha ancora un completo quadro conoscitivo .
Utile
Se nessuno avesse investito nel settore dell’automotive andremmo ancora a piedi o a cavallo. Se si chiedesse a qualcuno:” tornassi indietro preferiresti non avere la macchina? O non poter volare in aereo?” , la risposta sarebbe: “ ma sei pazzə?”. Vi chiedo di fare lo stesso sforzo adesso, pensando però, che in gioco non ci sono dei veicoli ma i corpi di moltissime persone, alcune delle quali ancora non sono nate. Investite per migliorare la vita della vostra comunità, non siate egoistə, perché quello che ad oggi è il problema di qualcun’altrə, un giorno può diventare un problema vostro.
Non esistono medici formati a scala nazionale. Pochi i professionisti, cure costose. Troppo il disagio di spostarsi da una regione all’altra.
Soffro di vulvodinia, neuropatia del pudendo ed ipertono da 7 anni. Ho perso il conto di quanti soldi sto spendendo al mese e di come la malattia incida nella vita di tutti i giorni. A 30 rinuncio quasi a tutto. Anche a farmi un semplice bagno in vasca. C’è bisogno di ricerca, studio e di interesse da parte dei medici ad aiutare tutt* noi pazienti.
Sono una paziente affetta da fibromialgia severa da molti anni , la mia salute è molto grave e impegnativa sia finanziariamente che psicologicamente, incontro molti medici che non sono preparati per aiutare ad affrontare questa patologia. Occorre sostenere la ricerca e formare medici specialisti sulla fibromialgia …
Firmare per la formazione e la ricerca su patologie dolorose femminile, lo considero un buon inizio.
Mi auguro si allarghi l’appello includendo nell’Associazione che l’ha proposto, anche psicologi e psicoterapeuti, come pure medici di medicina funzionale e di PNEI. La formazione potrebbe approfondire l’efficacia di cure centrate sulla donna e sulle sue peculiarità di genere.. Finalmente creare una medicina per le donne, tanto diverse: neurologicamente e biologicamente, cognitivamente dagli uomini
Serve informazione in ambito medico
Bisogna sensibilizzare questa malattia da molti purtroppo ancora non compresa
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Grazie
Sono una paziente, precisamente fibromialgica, con artrite psoriasica e tiroidite autoimmune….. Soffro ogni giorno, e vivo con la speranza nel cuore, che un giorno avremo i nostri diritti riconosciuti.
Bisogna dare voce al dolore, bisogna agire per assistere i pazienti affetti da tutte le condizioni dolorose e ancora troppo sottovalutate.
Ritengo giustissima la richiesta delle nuove generazioni sia come medico che come paziente (che non ha trovato alcun trattamento diverso da parte dei colleghi)
È davvero difficile affrontare da soli la fibromialgia ed è una spesa onerosa per il paziente.
Avere un sostegno, scientifico, economico e psicologico sarebbe davvero importante.
Io ho trovato un medico con la M maiuscola ma nn credo tt siano fortunati come me.
Soffro dal 1987 di vulvodinia, poi dal 2010 fibromialgia e neuropatia piccole fibre
Bisogna sempre sostenere i pazienti in percorsi che possono essere difficili
Sono una paziente con fibromialgia, psoriasi, tiroidite di hascimoto, osteoporosi e osteoartrosi…dolori all’inguine e paraestesie ….pudendo?? Dove posso rivolgermi per capire meglio e riuscire almeno a fare passare un po’ questo dolore? Ho solo 58 anni ma il mio corpo ne dimostra 90…
Sono una donna vulvodinica, chiedo il riconoscimento di questa patologia dal SSN per la tutela di tutte noi che dobbiamo sostenere molte spese mensilmente.
Grazie
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