Regione Lazio: una prima vittoria!


Come abbiamo anticipato qualche giorno fa, stiamo lavorando perché le misure straordinarie, di natura economica e non, che le Regioni stanno mettendo in atto nei confronti del personale sanitario impegnato nella gestione dell’emergenza COVID, includano i medici in formazione specialistica e i medici assunti con contratti a tempo determinato.

Grazie alla collaborazione con sindacati confederali e Regione, siamo riusciti ad ottenere che nell’accordo riguardante la Regione Lazio siano espressamente inclusi anche i medici in formazione specialistica e i titolari di incarichi libero professionale, anche nelle forme di collaborazione coordinata (cococo). Tale accordo prevede un emolumento, indipendentemente dal contratto e dal ruolo rivestito, differenziato in rapporto al livello di esposizione al rischio biologico.

In particolare, si prevede un emolumento di 1000 € per gli operatori che operano nella fascia a rischio elevato (unità operative dedicate COVID 2, terapia intensiva e rianimazione COVID, DEA I e II livello, servizio Igiene pubblica e attività territoriale COVID, trasporti sanitari/trasporto pazienti ARES 118, laboratori Rete COVID 7, radiodiagnostica Rete COVID) e di 600€ per gli operatori della fascia a rischio medio (camere operatorie e aree sub-intensive pazienti COVID, pronto soccorso non DEA, dialisi Rete COVID, camere mortuarie in ospedali con Aree COVID, farmacie in ospedali COVID, centrali operative Ares 118). Tale emolumento andrà ad integrare le risorse previste (ai sensi dell’art. 1 del DL. 18.2020) per tutto il personale del SSR.

L’accordo, inoltre, estende l’indennità di malattia infettiva, prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Sanità per tutti coloro che sono venuti o vengono a contatto con pazienti COVID, anche al personale non inquadrato nel contratto di dirigenza medica, compresi quindi i medici in formazione specialistica.

È un risultato importantissimo, ma è anche un’attenzione che riteniamo necessaria nei confronti dei medici non dipendenti nel SSR e dei medici in formazione specialistica il cui impegno, già fondamentale in condizioni ordinarie, diviene imprescindibile e palese in situazioni di emergenza per la tenuta del SSN. Auspichiamo che tale impegno venga rispettato  nella definizioni di iniziative simili anche nelle altre regioni e che tali misure, che qualificano l’impegno  straordinario di tutto il personale sanitario, siano messe in atto in tutto il territorio nazionale.

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