Sul concorso andiamo a fondo, confrontiamoci e costruiamo le nostre proposte!

Ieri in tanti e tante ci siamo attivati/e per una questione molto semplice: sul concorso, bandito dal Ministero dell’Istruzione per l’accesso alla specialità. Vogliamo chiarezza! Banalmente perchè si tratta del nostro futuro e di quello del Servizio Sanitario Nazionale. Si è trattato di un primo momento in cui abbiamo preso parola insieme, ma sapevamo tutti/e che non sarebbe bastato.

Ancora nessuna risposta è stata data da parte dell’istituzione alle semplici questioni che abbiamo posto per fare chiarezza su un bando che al momento non lo è per nulla.

Sono tante le domande che abbiamo rivolto a chi si è direttamente occupato di gestire questo processo, sul quale, ancora una volta, si è scelto di non consultare le rappresentanze dei soggetti che saranno direttamente interessati dalle modifiche, ma su questi punti ci riserviamo alcuni approfondimenti che insieme svilupperemo nei prossimi giorni. Vogliamo andare in fondo al tema posto, e farlo tramite un’analisi attenta di ciò che è stato e di ciò che sarà, al contempo presentando alcune proposte strutturate, frutto di mesi e mesi di confronto, che crediamo debbano venire innanzitutto da noi!

Oggi ci interessa però porre l’accento su uno dei temi che restano più caldi all’interno di questa discussione, ossia quello del numero di contratti banditi, a partire da uno storico degli sviluppi, peggiorativi, che si sono susseguiti.

Purtroppo, dopo un anno di dichiarazioni trionfalistiche riguardo alle modifiche del regolamento concorsuale, e di rassicurazioni sulla dotazione di borse, ci ritroviamo ancora una volta a commentare l’ennesima presa in giro. Tutti i tecnicismi sul regolamento del concorso, evidentemente, altri non erano che uno specchietto per le allodole.

Ma facciamo qualche passo indietro:

  • nel 2001 è stato bandito l’ultimo concorso in cui il numero di contratti di specializzazione era pari all’incirca con il numero di laureati all’anno, a fronte di circa 8938 borse finanziate.
  • nel 2003/2004 il tracollo con il finanziamento di 3809 contratti di specializzazione. Per via del mancato incremento del capitolo di spesa dedicato alla formazione medica specialistica, doverosa con l’entrata in vigore del DM 1 agosto 2005 che aveva ristrutturato la durata dei corsi portandone la durata minima da 4 a 5 anni, il contingente stanziato pari a 562.101.876€ non è più in grado di garantire il minimo di 5.000 contratti per anno già sottostimato e frutto del dato storico.
  • dal 2005 il numero di contratti stanziate oscilla intorno alle 5000 unità fino a quando nel 2014 si decide per il concorso nazionale le cui borse di partenza erano circa 3500.
  • Il 28 novembre con la legge di stabilità del 2013 vennero garantite inizialmente poco più di 2500 contratti. In seguito alle mobilitazioni dei primi giorni di dicembre il 20 Dicembre 2013 il Governo pose il voto di fiducia su un maxi-emedamento che autorizzava l’ulteriore spesa di 30 milioni di euro per l’anno 2014 e di 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015, che corrispondeva alla disponibilità di circa 1200 contratti aggiuntivi nel 2014 e 2000 a partire dal 2015 che, quindi, si andarono a sommare ai circa 2500 nuovi contratti disponibili con il finanziamento precedente all’approvazione di questo emendamento. 

    Successivi decreti permisero lo stanziamento di ulteriori 6 milioni di euro per l’anno 2014 e di 42 milioni di euro per il 2015 per finanziare contratti di formazione specialistica ministeriali aggiuntivi, consentendo di portare il numero da 3300 a 5000 già a partire dal 2014, grazie ad ulteriori risorse reperite dal MIUR. 

    Inoltre alcune regioni hanno garantito che avrebbero usufruito del Fondo Sociale Europeo stanziato tra il 2014 e il 2020  per poter aumentare la dotazione di contratti di specializzazione.

Cosa è successo per il concorso 2016:

Il numero di contratti finanziate per il concorso SSM16 si aggirava inizialmente attorno a 4000. Perché se nella programmazione del 2015 esistevano già dall’anno scorso dei fondi stanziati per le borse di specializzazione si parlava ancora di numeri veramente esigui? E i fondi recuperati dalla tanto pubblicizzata riduzione della durata dei corsi di specializzazione che avrebbe così permesso di recuperare un maggior numero di borse? Sorge spontaneo il dubbio che il MIUR stesse venendo meno allo stanziamento seppur esiguo dei 2500  contratti minimi garantiti in passato. Infine vennero stanziati lo scorso anno 6500 contratti all’incirca, sempre troppo poche, visti gli ingenti finanziamenti stanziati negli anni precedenti!

Nel 2017 sembra che le cose non saranno poi tanto diverse e cosa ancora più assurda potremmo fare le stesse identiche domande che valevano per il SSM16.

In questo ultimo triennio inoltre è stato tutto un rincorrersi tra decreti ministeriali e deroghe degli stessi, grandi promesse di cambiamenti senza voler affrontare poi il reale nodo della questione ovvero che è dal 2001 che non si fornisce più un finanziamento adeguato alla formazione specialistica, nonostante le regioni dichiarino ogni anno un fabbisogno stimato di circa 8000 unità. E la parte ancora più paradossale, nella sua drammaticità, è che tutto questo avviene senza una reale programmazione in quanto non esistono dati, se non quelli allarmanti sui pensionamenti, che ci dicano quale sia il reale fabbisogno. 8000 unità all’anno potrebbero essere addirittura insufficienti, ormai, per il sostentamento del nostro SSN!

Bene a fronte di queste considerazioni è chiaro e palese che il numero di contratti finanziati è una questione più che annosa e che con moderati aumenti vogliono farci pensare che tutto sommato stiano lavorando per noi. Ad una chiara analisi invece appare come sia sempre più strutturata la volontà di indebolire il sistema, di rendere una prassi la mancanza di una formazione adeguata nella speranza che prima o poi i giovani medici si abituino e smettano di pretendere il loro diritto alla formazione! Per questo motivo sarà nostro impegno da oggi portare sempre più queste istanze negli organi preposti e dedicarci, a partire dal livello locale, ad aprire una discussione pubblica generale su questo tema insieme a tutti i soggetti che con noi vivono il sistema sanitario, dai professionisti alla cittadinanza! A breve annunceremo le prime tappe di questa discussione, dalla quale vogliamo far emergere un sentire comune e una proposta sulla quale daremo battaglia. Qualora foste interessati/e ad organizzare un momento di discussione in questo senso potete segnalarcelo scrivendo in mail a chisicuradite@gmail.com o tramite messaggio alla pagina FB. Organizziamoci per farci sentire ancora più forte!

Il cambiamento è partecipazione!

Coordinamento ChiSiCuraDiTe?

Torna in alto